A Busano un giardino per bambini è stato intitolato alla memoria di Fabrizio Quattrocchi, il contractor rapito ed ucciso da Al Qaeda, in Iraq, dieci anni fa. La cerimonia di intitolazione del parco di via Gobetti è avvenuta sabato mattina.
Fabrizio Quattrocchi, classe 1968, partì per Baghdad nel novembre del 2003: il 13 aprile del 2004 fu preso in ostaggio, insieme ad altri tre colleghi, Maurizio Agliana, Umberto Cupertino e Salvatore Stefio, da miliziani del gruppo autoproclamatosi Falangi Verdi di Maometto.
I rapitori lanciarono un ultimatum all’Italia chiedendo al nostro governo il ritiro delle truppe dall’Iraq e le scuse per alcune frasi che avrebbero offeso l’Islam. L’ultimatum fu rifiutato. Quattrocchi morì da eroe e, tentando di togliersi la benda che copriva i suoi occhi, prima della brutale esecuzione, pronunciò la frase: “Adesso vi faccio vedere come muore un italiano”.
Quattrocchi è stato insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria e Busano è il primo paese in Piemonte ad intitolargli un luogo pubblico.
Alla cerimonia erano presenti la madre Agata e la sorella Gabriella che non sono riuscite a trattenere le lacrime, oltre ai sui compagni di prigionia Maurizio Agliana e Salvatore Stefio e al collega Dridi Forese. Assente Cupertino, per motivi di lavoro.
L’idea di rendere omaggio alla memoria di Quattrocchi fu proposta all’amministrazione dall’Associazione Paracadutisti del Canavese.
“Per me e mia madre è una giornata importante che onora la memoria di Fabrizio. Grazie”, ha affermato commossa la sorella Gabriella.
Alla cerimonia commemorativa insieme al sindaco Giambattistino Chiono hanno partecipato autorità civili e militari e le associazioni degli Alpini, dell’Aeronautica Militare, dei Carabinieri, l’Associazione dei Paracadutisti di Carbonia – Iglesias, oltre a quella del Canavese, e all’Associazione Nazionale Nembo.
“Credo che l’azione di Fabrizio Quattrocchi sia stata eroica, nell’attimo prima di morire non ha implorato clemenza ai suoi carnefici bensì ha espresso quei valori di dignità e di patriottismo tipici degli eroi d’altri tempi – ha sottolineato il sindaco Giambattistino Chiono – “Credo inoltre che la frase pronunciata prima di morire e la volontà di guardare in faccia i suoi aguzzini abbiano vanificato il loro intento di fornire al mondo immagini di intimidazioni nei confronti dell’Italia e dell’Occidente e la loro volontà di dimostrare la forza del terrorismo. Proprio per queste considerazioni abbiamo accolto la proposta del Presidente dell’Associazione Paracadutisti del Canavese. Oggi siamo qui a rendere merito ad un grande uomo. Un segno tangibile verso chi ha rappresentato i più alti valori civili e morali dell’Italia”.
Presente alla cerimonia anche il consigliere regionale capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Maurizio Marrone.
L’amministrazione di Busano ha omaggiato la signora Agata e la signora Gabriella con due targhe ricordo. La commemorazione è stata accompagnata dalla musica della banda di Santa Cecilia di Agliè.